Costi logistica
Gennaio 23, 2019
Spese doganali - Classificazione, origini e regimi. Conoscerli bene per ridurre dazi e costi.

Conoscere a fondo le norme che regolano il commercio internazionale permette di ridurre dazi e costi
“L’unico vantaggio competitivo sostenibile consiste nella capacità di apprendere e di cambiare più rapidamente degli altri”
(Philip Kotler, esperto di marketing internazionale)
All’operatore economico del XXI secolo che si affaccia sul mercato estero
è richiesta una tale quantità di conoscenze – a livello normativo, ma anche
logistico, organizzativo, ecc. – che spesso la strada scelta per districarsi,
pur essendo la più semplice o quella più utilizzata, non è la più vantaggiosa
dal punto di vista economico. Ciò espone al rischio di non essere competitivi.
Non a caso il termine “competenza” ha in comune con il sostantivo
“competizione” la stessa radice nel verbo latino “competere”: già gli antichi
ci suggerivano come avere successo: attraverso una profonda
conoscenza dello scenario entro il quale ci muoviamo. Ecco perché per affermarsi
sul mercato internazionale bisogna conoscerne in maniera
approfondita norme e regolamenti.
UNA CORRETTA
CLASSIFICAZIONE
L’attuale sistema di classificazione dell’Unione Europea (UE) si basa su
2 elementi: la nomenclatura combinata (NC), sviluppata
dall'Organizzazione mondiale delle dogane (WCO) ed utilizzato per la tariffa
doganale comune dell'UE, e la tariffa integrata (TARIC), che fornisce
informazioni su tutte le politiche commerciali e le misure tariffarie
applicabili a merci specifiche nell'UE.
La classificazione doganale serve ad individuare la corretta voce di
classificazione delle merci per evitare di importare prodotti vietati, evitare
di esportare prodotti soggetti a divieti/embarghi, pagare correttamente
i tributi riscossi in dogana.
IL TEMA
DELL’ORIGINE DELLE MERCI
L’Origine delle merci si inserisce tra le tematiche di rilievo per la compliance doganale e rappresenta uno
degli elementi fondamentali dell’accertamento doganale.
L’origine non preferenziale è alla base dell’applicazione, negli
scambi internazionali con paesi terzi, delle misure daziarie ordinarie così
come del dazio antidumping e compensativo, del regime dei contingenti, dei
massimali tariffari di importazione, di altre misure di politica commerciale
non tariffaria dell’UE; è rilevante, tra l’altro, per il rilascio dei
certificati di origine all’export, e per la definizione del Made In.
L’origine preferenziale è invece alla base dell’applicazione, in
virtù di accordi tra stati o concessioni unilaterali, di trattamenti
favorevoli in dogana, come l’aliquota daziaria ridotta o l’esenzione dai
dazi all’importazione.
Una corretta
gestione dell’origine preferenziale delle merci può comportare grossi vantaggi
per l’azienda, in quanto consente di beneficiare di:
- applicazione
di dazi doganali agevolati o nulli sui prodotti
scambiati tra due paesi contraenti
- abbattimento
dei costi dell’azienda
- miglioramento
dei flussi finanziari
- scelta dei
fornitori da cui approvvigionare materiali e merci in funzione della loro localizzazione produttiva, consentendo
all’impresa cliente di accedere ai benefici fiscali della preferenzialità.
I REGIMI
SPECIALI
Il regime del perfezionamento
attivo consente di utilizzare merci non unionali nel territorio
doganale UE per effettuare operazioni di perfezionamento
senza essere soggette a dazi all’importazione, ad altri oneri,
a misure di politica commerciale che vietano l’entrata o l’uscita di
merci dal territorio doganale UE. Favorisce la localizzazione di produzioni e
lavorazioni nel territorio doganale UE.
Il regime del perfezionamento
passivo permette l’effettuazione di lavorazioni di merci unionali fuori
dal territorio doganale dell’UE e l’importazione dei prodotti trasformati in esenzione
totale o parziale dai dazi all'importazione. Rientrano tra i regimi
speciali anche i depositi doganali, che consentono la custodia di merci
a tempo indeterminato senza il pagamento di tributi, l’uso finale che
permette di impiegare merci a dazio ridotto, quando destinate ad un particolare
utilizzo, e l’ammissione temporanea per l’ingresso di merci per un
periodo limitato in esonero totale o parziale dai dazi.
A PROPOSITO
DI BREXIT
L’annunciata uscita del Regno Unito dall’UE,
prevista per il 30 marzo 2019, avrà importanti ricadute nella ridefinizione
degli scenari commerciali e deve richiamare le aziende alla massima attenzione
e in linea con le indicazione della Commissione Europea e dell’Agenzia delle
Dogane, indurre le stesse, dopo un processo di analisi interna, ad attivare le
contromisure per un eventuale scenario di “no deal”, purtroppo sempre più
possibile considerata la confusione attualmente presente nel Regno Unito. Spetterà
alle aziende il compito di attivarsi sin d’ora per non farsi trovare
impreparate di fronte al nuovo contesto.